L’energia solidale di Aurah, quando le aziende producono benessere

La scelta della società di energia di finanziare terapie per bambini con disturbi dello spettro autistico

Può un’impresa interessarsi al bene comune?

E’ una di quelle domande che hanno attraversato e tuttora attraversano la storia dell’economia umana e alla quale, oltre ai numerosi sociologi che si sono succeduti nel corso dei secoli, ha cercato di dare una risposta concreta la responsabilità sociale d’impresa ovvero tutte quelle attività, intraprese dalle aziende, tese a portare un beneficio alla collettività. Ma può un’impresa coinvolgere i propri clienti in questo flusso benefico?

La risposta è sì, se si considera l’iniziativa messa in campo da Aurah, azienda attiva nel campo energetico che ha proposto ai propri clienti una iniziativa: attraverso la bolletta, senza alcun costo aggiuntivo, devolve una quota degli utili in favore di progetti solidale particolarmente mirati al sostegno economico e psicologico delle famiglie di bambini con difficoltà in età evolutiva, configurandosi così come la prima “energia solidale” d’Italia.

L’idea è sorta dalla mente e dal cuore di Emilio Caiazzo, legale rappresentante e fondatore di Aurah, e di sua moglie dopo che al proprio figlio è stato diagnosticato un disturbo dello spettro autistico.

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